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Giu
Il peperoncino è una spezia oggi ampiamente usata nella cucina di tutto il mondo: in origine era coltivata nel sud America e il suo uso era comune nella cucina dei popoli indigeni messicani e peruviani già 5000 anni prima di Cristo, dove risulta essere l’unica spezia usata all’epoca.
Con la scoperta delle Americhe è stata importata anche nel continente europeo, dove ebbe da subito successo e oggi la pianta viene coltivata e usata in tutto il mondo.
La pianta da cui nasce questo frutto è della stessa famiglia del peperone ed esistono diverse varietà di peperoncino, che vanno da quelli dolci (come la paprika) a quelli piccanti (come l’habanero).
Una curiosità circa il suo nome: il nome latino della pianta è Capsicum e questo ha due probabili origini, una dal latino “capsa“, che significa “scatola” e fa presumibilmente riferimento alla forma del frutto che può ricordare una scatola contenente i semi, l’altra invece dal greco “kapto” che significa “mordere”, termine che si riferisce alla sensazione del piccante in bocca che può dare la sensazione che morda la lingua.
Il peperoncino non è solo una spezia che dà sapore, è anche una spezia piena di proprietà e benefici.
Questo frutto è ricco sia di antiossidanti che di vitamina C: proprio per questo ha notevoli proprietà antinfiammatorie, tanto che è in grado di purificare il sangue, di proteggere il cuore grazie all’azione preventiva sul colesterolo e, se usato come impacco, di alleviare i dolori reumatici; è stato persino dimostrato che aiuti la digestione e diminuisca l’inappetenza dato che stimola la produzione degli enzimi gastrici.
Quando si parla di peperoncino, una delle prime cose che vengono in mente oltre al fatto che sia piccante, è che sia ritenuto un cibo afrodisiaco: questa definizione non è solo frutto di credenze popolari, è dimostrato dal fatto che oltre a contenere vitamina E (definita la vitamina della potenza sessuale e della riproduzione), riesce a favorire l’equilibrio pressione sanguigna grazie alla vitamina K (fondamentale per la coagulazione del sangue) e all’effetto della capsaicina, sostanza che agisce insieme alla vitamina PP, anch’essa contenuta nel peperoncino.
Non a caso il termine “piccante” non si riferisce solo al cibo ma anche alla sfera hot dell’amore.
Essendo, dunque, un vasodilatatore, favorisce l’afflusso del sangue in tutto il corpo, compresa la zona genitale, confermando il fatto che si tratti di un cibo capace di aiutare la passione amorosa.
È scientificamente dimostrato che un maggior afflusso di sangue soprattutto nella zona genitale, aiuta le prestazioni, e allo stesso tempo consente una azione preventiva contro le infiammazioni alla prostata.
Se ancora pensate che si tratti di una diceria popolare, l’Università francese di Grenoble toglierà ogni dubbio in merito: uno studio effettuato dall’università ha dimostrato che gli uomini più “mascolini”, i cosiddetti maschi alfa, amano le spezie e il piccante: secondo lo studio effettuato è emerso che gli uomini che prediligono il piccante, presentano quantità maggiori di testosterone!
Secondo questa ricerca, infatti, gli uomini con maggiori quantità di testosterone tollerano meglio e preferiscono i cibi piccanti, i quali cibi stimolerebbero la secrezione dell’ormone maschile. Insomma, un vero e proprio circolo vizioso. O virtuoso!
Negli ultimi anni si è concentrata l’attenzione sulle potenzialità antitumorali del peperoncino sia nella zona della prostata che nel tratto gastrointestinale e sulla capacità di prevenire e contrastare il diabete.
Per chi cerca dei modi naturali per accelerare il metabolismo basale, il peperoncino fa al caso vostro: la capsaicina, infatti, ha anche questa virtù!
Come per tutte le cose l’importante è non esagerare, soprattutto se si è predisposti a cistiti, gastriti, ulcere ed emorroidi.
Per cui se ancora non avete il peperoncino nella vostra dispensa delle spezie, fate sempre in tempo a provvedere!
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