24
Lug
Tempo di sole, tempo di ferie, tempo di mare o di montagna. Si sa, che soprattutto chi ama la spiaggia e l’abbronzatura, appena ha modo si dedica a prendere il sole. E questo è un bene dato che è risaputo quali sono i benefici che comporta l’esposizione al sole: ad esempio il miglioramento dell’umore grazie ad una maggiore produzione di seratonina, benefici per le ossa grazie ad una migliore sintetizzazione della vitamina D, il miglioramento di alcune forme di dermatite e un valido aiuto nell’alleviare i dolori articolari.
Abbiamo già parlato di quelli che sono i rischi per la pelle dopo una lunga esposizione al sole, tutti sappiamo che è bene evitare di mettersi al sole senza protezione solare, che è opportuno coprirsi con vestiti e cappelli durante le ore più calde, sarebbe bene evitare le ore in cui il caldo è più intenso e che bisognerebbe prendere il sole per gradi, cominciando da poche ore nei momenti meno caldi della giornata ed aumentare via via i tempi di esposizione.
Magari può accadere che la tentazione di una tintarella decisa sia forte o si sottovaluti il potere dei raggi solari e ci ritroviamo a fine giornata con un principio di ustione.
Cosa comporta per la pelle una ustione?
Partiamo dal presupposto che la scottatura è un danno causato dai raggi UV alla pelle, e cambia il tipo di ustione in base agli strati di pelle coinvolti: ovviamente maggiori sono gli strati di epidermide coinvolti, maggiore sarà l’ustione e diverso il modo di intervenire. In ogni caso prima di fare qualsiasi cosa, la cosa migliore è sempre consultare un medico che darà le indicazioni più adatte per la nostra situazione!
Nella maggior parte dei casi, dopo una esposizione eccessiva al sole ci troviamo ad affrontare ustioni di primo grado, le più lievi, dove abbiamo la pelle arrossata e dolorante al tatto: in questo caso può bastare intervenire a casa con prodotti ad hoc con prodotti emollienti ed idratanti, dopo aver alleviato il calore con impacchi di acqua fresca. Bisogna bere molto, dato che ci si trova anche in una situazione di disidratazione.
Nei casi di un’ustione più profonda compaiono vesciche e rigonfiamenti, e si parla di ustione di secondo grado: il dolore sarà maggiore così come il tempo di guarigione.
In entrambi i tipi di ustione, si incorre in secchezza della cute ed esfoliazione.
Si parla invece di ustione di terzo grado quando tutti gli strati di pelle sono coinvolti dal danneggiamento, e anche se raramente è dovuto ad una eccessiva esposizione solare, non è impossibile. In questo caso il rossore è più intenso, così come il dolore, compaiono vesciche che si aprono, rischiando di far passare nelle ferite batteri che possono peggiorare la situazione. In questo caso, ovviamente, occorre andare immediatamente al pronto soccorso.
In ogni caso, la situazione si aggrava in presenza di febbre alta oltre i 39°, quando il dolore è molto forte per oltre 2 giorni e se compaiono vomito, diarrea, brividi, alterazioni della frequenza cardiaca o respiratoria.
Nel momento in cui causiamo danni alla pelle, soprattutto se nel corso degli anni ci si ustiona più volte, la cosa non si risolve semplicemente con la cura immediata, ma a distanza di tempo possiamo avere ripercussioni, come reazioni allergiche, una pelle precocemente invecchiata con la presenza di rughe o macchie, maggiori probabilità di malattie alla pelle (come il lupus), maggiore probabilità di avere un tumore alla pelle negli anni o problemi alla vista (come la cataratta).
Visto che prevenire è meglio che curare, è bene mettere sempre prodotti protettivi e bere molto per reidratarsi durante e dopo l’esposizione solare, e una volta tornati a casa, dopo la doccia reidratare la pelle con creme idratanti, anche a base di aloe vera, che spesso danno un senso di sollievo e di freschezza.
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Guide, Notizie, Promozioni
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abbronzatura, seratonina, vitamina D
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