17
Ott
Il processo depurativo della dieta disintossicante, sarà ancora più efficace se accompagnato ad un’adeguata assunzione di acqua; l’apporto ottimale è 30 ml per chilo di peso corporeo. Un adulto di 70 kg necessita di almeno 2.100 ml di acqua. L’acqua costituendo il 55/60% del peso corporeo di un adulto è il principale componente dell’organismo umano.
La disidratazione compromette l’omeostasi, cioè la capacità dell’organismo di autoregolarsi e aumenta il rischio di calcoli e disordini dell’apparato urinario e non solo. Pertanto fondamentale è ascoltare e non sottovalutare lo stimolo della sete che purtroppo i ritmi frenetici della società attuale molto spesso ci inducono a reprimere.
L’acqua è anche il mezzo con cui vengono eliminati i cataboliti, cioè i prodotti di rifiuto del nostro metabolismoe le sostanze tossiche derivate da errori alimentari, dall’inquinamento ambientale, dall’abuso di farmaci, dallo stress. Anche l’acqua va scelta con cura: il primo dato da osservare in etichetta è il residuo fisso a 180°C. Un buon residuo fisso deve essere inferiore a 50 mg per litro.
Un residuo fisso alto, sovraccarica l’organismo e gli organi di filtrazione e purificazione. Il secondo valore da considerare è il pH, quello ottimale è compreso nell’intervallo tra 6 e 7, pH che si avvicina a quello fisiologico umano. Oltre all’acqua pura consumata preferibilmente a temperatura ambiente, per rendere più facile il consumo di liquidi si possono bere anche tisane, infusi di frutta e centrifugati di frutta-verdura. L’acqua infine contribuisce a idratare le fibre alimentari introdotte con l‘alimentazione contribuendo a favorire il transito intestinale.
LA DIETA DISINTOSSICANTE E DEPURATIVA
SEMAFORO VERDE
(alimenti depurativi-antinfiammatori da preferire):
– Frutta e verdura fresca biologica di stagione;
– Cereali integrali: riso, mais, teff, miglio, farro, orzo, avena, segale, kamut e pseudo cereali (quinoa, amaranto, grano saraceno). Per l’assenza di glutine (proteina implicata negli stati infiammatori) sarebbe preferibile consumare: riso, mais, teff, miglio, quinoa, amaranto, o perlomeno preferire avena e orzo la cui struttura molecolare del glutine è meno annosa; nel caso di alimenti a base di frumento preferire la tipologia di “grani antichi” per esempio Senatore Capelli, Timilia, Gentil Rosso;
– Semi oleaginosi: semi di canapa decorticati, lino, sesamo, girasole, zucca, chia, noci, mandorle, nocciole, anacardi, pinoli;
– Legumi: lenticchie, piselli, ceci, fagioli, lupini e alimenti proteici vegetali come ad esempio il tofu;
– Pesce: per beneficiare del suo apporto nutrizionale ed evitare i rischi legati al bioaccumulo, si consiglia di prediligere i pesci tipici del territorio di piccola taglia e di consumarlo 2 o 3 volte alla settimana.
SEMAFORO ROSSO
Latte e latticini; carne; zuccheri e carboidrati raffinati, tutti i cibi industriali, conservati, confezionati per l’effetto pro-infiammatorio e intossicante dell’intestino. Vediamo nel dettaglio le motivazioni:
- Latte e latticini hanno un effetto “colloso” causato dalle caseine (proteine del latte). Per dare un’idea dell’effetto che la caseina ha nell’intestino umano, si pensi che è usata in ambito industriale per produrre colla per le etichette, per l’incollaggio dei cartoni o come addensante negli alimenti preconfezionati. Nello specifico a contatto con i succhi gastrici, il latte vaccino “caglia” formando una massa compatta mucillaginosa che si incolla e fodera le pareti intestinali determinando, giorno dopo giorno, lo sviluppo di lesioni e di infiammazioni nelle pareti intestinali. Da ciò conseguono: intossicazione cronica, intolleranze alimentari, debolezza immunitaria, aumentata produzione di muco. Il latte vaccino contiene anche un numero elevatissimo di ormoni.
- Carne e derivati: l’uomo non è fisiologicamente “strutturato” per mangiare carne. Il nostro intestino infatti è più lungo rispetto a quello degli animali carnivori e non consente l’eliminazione in tempi rapidi dei residui inutilizzati della carne ingerita. Questi permanendo a lungo nell’intestino si depongono favorendo la crescita della flora batterica putrefattiva che danneggia l’equilibrio (eubiosi) della flora batterica intestinale. Infine carne e derivati per l’alta concentrazione di acidi grassi saturi e prostaglandine sono alimenti altamente proinfiammatori.
- Zuccheri e carboidrati raffinati determinano lo sviluppo di una fortissima disbiosi intestinale fermentativa, una liberazione di “ceneri acide” e indeboliscono il sistema immunitario. Lo zucchero, infatti, riduce sensibilmente la capacità dei granulociti neutrofoli di inglobare e distruggere i batteri; promuovono l’insorgenza dell’insulino resistenza; inoltre un consumo eccessivo di carboidrati raffinati innalza in modo importante e smisurato l’indice glicemico nel sangue che induce un’aumentata produzione e secrezione di insulina.
L’insulina oltre a favorire l’assorbimento del glucosio nei tessuti, regola anche l’attività dell’HMG-CoA riduttasi (idrossimetilglutaril-coenzima A reduttasi), enzima che riveste un ruolo di primo piano nella produzione del colesterolo nell’organismo.
Come dolcificante, preferire malto di riso, di mais, d’orzo, dolcificanti naturali ottenuti dalla germinazione dei cereali, peculiarità che li rende un concentrato di minerali e vitamine. Il malto a differenza dello zucchero grezzo di canna viene assimilato lentamente dall’organismo e fornisce un’energia costante e continua mantenendo il tasso glicemico pressoché uniforme.
La germinazione, inoltre, contribuisce alla formazione di amilasi, enzima che favorisce la demolizione dell’amido, riducendo la quota che arriva non digerita nell’intestino crasso e quindi minimizzando il rischio di fermentazioni. Si consiglia anche di evitare l’eccesso di cereali contenenti glutine soprattutto frumento, farro, kamut, segale.
Testo tratto dal nostro fornitore Gse
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